Category: Corporate

Ansa – Terremoto: tre nuovi parchi gioco nel Piceno con Sabelli

(ANSA) – ARQUATA DEL TRONTO (ASCOLI PICENO), 11 DIC – Un segnale di rinascita nelle terre colpite dal terremoto che nel 2016 ha scosso il Centro Italia. Sono state consegnate oggi le targhe commemorative dei tre parchi giochi per bambini realizzati nei comuni di Arquata del Tronto, Acquasanta Terme e Montemonaco grazie ai contributi raccolti dall’iniziativa “Caciotta Solidale” promossa dalla Sabelli, storica azienda casearia di Ascoli Piceno. La cerimonia si è tenuta ad Arquata del Tronto alla presenza, tra gli altri, delle autorità cittadine dei tre centri interessati e dei due amministratori delegati del Gruppo Sabelli, Angelo Galeati e Simone Mariani. Il progetto della “Caciotta Solidale” ha preso il via nell’autunno del 2016, poche settimane dopo il sisma, su iniziativa del caseificio piceno.

Una speciale caciotta è stata distribuita per circa sei mesi in alcune delle principali catene italiane della Grande Distribuzione. Per ogni chilogrammo di prodotto venduto, un euro è stato messo a disposizione dell’iniziativa, consentendo di raccogliere 20.000 euro, investiti nell’acquisto di giochi e attrezzature per bambini da installare nei tre parchi del territorio Piceno. “La nostra azienda è strettamente connessa al territorio e subito dopo il tragico sisma ci siamo chiesti come potevamo dare, oltre ai primi aiuti, un segnale concreto di speranza alle popolazioni colpite – spiegano Galeati e Marianii -. Abbiamo scelto di sostenere la ricostruzione dei parchi perché vediamo nel gioco, momento di spensieratezza e aggregazione per eccellenza, un forte simbolo di ripresa della normale vita sociale, e di contrasto allo spopolamento”. Le attrezzature per il parco di Arquata del Tronto sono già state consegnate, mentre quelle per Acquasanta Terme e Montemonaco saranno pronte nei prossimi giorni. Con 123.000 tonnellate di latte fresco lavorato all’anno, 3 siti produttivi e 451 dipendenti e collaboratori, il gruppo Sabelli è una realtà consolidata nel mercato dei formaggi freschi di qualità.

1111111

 

Read More
Ascoli Piceno, Sabelli è la ”Company to Watch 2017” secondo Cerved

Know how produttivo, efficienza, innovazione e ottime performance economiche: è grazie a questi elementi che il Gruppo Sabelli si è aggiudicato il riconoscimento “Company to Watch 2017” per il settore mozzarelle, assegnato dall’area Marketing Solutions di Cerved a chi riesce a distinguersi dai concorrenti per risultati e modalità di conduzione del business.

Dall’analisi di scenario del mercato condotta dall’information provider, il gruppo composto da Sabelli e Trevisanalat è inoltre risultato il secondo polo produttivo nel comparto delle mozzarelle da tavola, che ha visto nel 2016 una crescita nella produzione del 15% circa, raggiungendo una quota di mercato del 12%.

L’area Marketing Solutions di Cerved svolge annualmente 170 analisi sui principali settori dell’economia italiana. Il riconoscimento “Company to Watch” viene assegnato alla società che rispetto ai propri concorrenti e nel mercato di riferimento, si è distinta in base ad aspetti finanziari e di esecuzione delle attività. Nel caso di Sabelli, i fattori distintivi hanno riguardato il know how produttivo, con tecnologie all’avanguardia, sviluppo dei processi di produzione, qualità costante; il buon rapporto qualità / prezzo determinato dall’efficienza tecnologica, dall’accurata selezione della materia prima e dalle economie di scala; l’innovazione, sia nella realizzazione di nuovi prodotti che in relazione a nuovi processi di produzione.

“Con l’acquisizione di Trevisanalat di Castelfranco Veneto nel 2016, il gruppo Sabelli è diventato il secondo maggiore polo produttivo nel comparto delle mozzarelle, e il primo a proprietà italiana – commentano Angelo Galeati e Simone Mariani, Amministratori Delegati del gruppo Sabelli –. L’analisi di Cerved certifica una crescita costante nel comparto sia di Sabelli che di Trevisanalat e l’alta qualità dei prodotti e dei processi con cui siamo conosciuti nel mercato”.

sabelli

Read More
Il Gruppo Sabelli debutta all’Anuga

Con la prima partecipazione ad ANUGA “TASTE DE FUTURE” COLOGNE 2017 dal 07 al 11 ottobre, il Gruppo Sabelli punta ai mercati internazionali con specialità casearie come burrata e stracciatella e tante novità, tra cui la linea senza lattosio e la Linea Premium dedicata al canale professionale Ho.Re.Ca. La biennale fiera di Colonia è riconosciuta come la più importante fiera internazionale per il settore agroalimentare e consolida l’interesse dell’industria casearia ascolana verso i mercati internazionali.
ANUGA con 7400 espositori di 107 Paesi è la più grande fiera al mondo dedicata al Food & Beverage che coinvolge più di 160.000 operatori del settore e si sviluppa su una superficie di circa 280.000 mq. Qui, l’azienda di Ascoli Piceno, in vista dell’obiettivo 2018 di creare una propria rete commerciale per seguire direttamente i propri prodotti all’estero (l’export +12% nei primi
sei mesi del 2017), intende costruire rapporti con buyer, stakeholders e importatori di multinazionali alla ricerca di private label Made in Italy. La presenza dell’azienda marchigiana a questo importante evento è motivata innanzitutto dalla volontà di consolidare la propria potenza di fuoco in segmenti di mercato, quali burrata e stracciatella, specialità casearie fortemente ricercate all’estero, di cui è leader in Italia, sviluppando oltre il 30% dei volumi di mercato (dati IRI).
Inoltre, attraverso la recente acquisizione di Trevisanalat – Resana (TV) – Sabelli mira ad imporsi anche come partner affidabile per la produzione di mozzarelle a marchio per le
principali insegne GDO internazionali. Infine il presidio del segmento benessere, tradotto nella realizzazione della nuova linea senza lattosio, su cui è in atto un processo di innovazione volto ad ampliare l’intera gamma. Durante saranno presentate le nuovissime Mozzarelline senza lattosio da 125g, studiate ad hoc per soddisfare particolari esigenze di consumo.
Sabelli sarà presente ad ANUGA (Colonia, 7-11 ottobre 2016) nello Stand F 059 della Hall Anuga Dairy 10.1, uno spazio che conterrà tutta la ricchezza e la varietà agroalimentare internazionale.

immagine prodotti sabelli

Read More
La Repubblica – Il Gruppo Sabelli, eccellenza casearia

L’azienda. Nato nel 1921 a Boiano, nel Molise, come un piccolo caseificio, oggi è tra le società leader nel mercato.

Il Gruppo Sabelli, eccellenza casearia

Tradizione, qualità e bontà descrivono i prodotti della società marchigiana che, dal 2016, ha ampliato il mercato

La storia del gruppo Sabelli ha radice nell’Italia degli anni Venti del Novecento quando, Nicolangelo Sabelli, insieme al figlio Archimede, dà avvio ad un piccolo caseificio a Boiano, la “patria del fiordilatte”, nel Molise. Fondamentali gli anni ’50, il periodo post guerra, in cui aveva iniziato una crescita inarrestabile grazie al trasferimento dell’attività nelle Marche, che è culminata nel 1977, anno di apertura dell’attuale stabilimento nella zona di Ascoli Piceno. Oggi, quello che era nato come un modesto caseificio, si è trasformato in un imponente azienda guidata da Angelo Davide Galeati e Simone Mariani che rappresentano la quarta stagione della famiglia Sabelli.

I PRODOTTI

Tradizione, qualità e bontà sono le tre parole chiave per descrivere i prodotti del marchio Sabelli. La tradizione è quella casearia che vanta una storia familiare consolidatasi nel tempo; la qualità è quella data dalla sicurezza industriale garantita ai consumatori dalle numerose certificazioni qualità che permettono di ricostruzione ogni fase della lavorazione con un processo controllato lungo la filiera produttive e, infine, la bontà che è confermata delle proprietà organolettiche dei prodotti e da un gusto inconfondibile.

Mozzarelle, ricotte, formaggi freschi, scamorze e caciotte, ma anche burrata, stracciatelle e trecce  (le ultime nate) sono prodotte con il latte proveniente dalle fattorie del Gran Sasso, una gamma di specialità ampia e completa, proposta con una scelta diversificata anche all’interno della stessa classe di prodotto, per rispondere ad ogni esigenza e mantenere intatte le caratteristiche di freschezza, dolcezza del gusto e delicatezza del palato.

Non bisogna dimenticare che l’azienda marchigiana è stata la prima a inventare,  vent’anni fa, i bocconcini di mozzarella da 15 grammi, che oggi sono proposti da tutti i brand; questo a conferma del continuo spirito di innovazione del marchio.

IL GRUPPO SABELLI SPA

Sabelli oggi rappresenta il secondo polo per la produzione di mozzarelle ed è leader incontrastato nella vendita di stracciatella e burrata (dati Gdo), i nuovi prodotti che hanno riscontrato un successo immediato.  Il caseificio Sabelli ha da sempre prodotto formaggi freschi di alta qualità per un consumatore attento e disposto per questo motivo ad investire più risorse, tuttavia il gruppo ha espresso la volontà di essere presente in tutti i segmenti del mercato, dai prodotti di nicchia fino al mass market , con l’acquisizione nel 2016 della complementare Travisanalat  di Castelfranco Veneto e della Ekolat di Vipava, in Slovenia, una strategia concepita proprio per rispondere alla concorrenza tedesca, che ha permesso di raddoppiare la produzione.

In questo modo il Gruppo Sabelli viene ora incontro alle esigenze di tutti i consumatori garantendo, accanto ai formaggi freschi con il marchio Sabelli, prodotti caseari con prezzi più bassi, presenti anch’essi in tutti i supermercati nazionali.

AMBIENTE E PROGETTI FUTURI

Si tratta di un gruppo che guarda al futuro, con un’attenzione costante per lo sviluppo, l’innovazione e l’espansione verso nuovi mercati e al rispetto dell’ambiente grazie alla Green Strategy aziendale che prevede il risparmio di grandi quantitativi d’acqua potabile, grazie al riciclo dell’acqua ricavata dal siero del latte per i lavaggi industriali, oltre alla produzione interna di energia elettrica con i pannelli fotovoltaici.

Tra i prossimi progetti l’ideazione di altri prodotti senza lattosio legati al wellness.

 

fonte: la Repubblica – 15 settembre 2017

 

sab.jpg

Read More
Così Sabelli ha salvato la filiera del latte dai danni del sisma

Tratto da Avvenire – Articolo di Daniele Garaviglia

Dall’agosto 2016 a oggi le ripetute scosse sismiche nel centro Italia non hanno provocato danni ingenti soltanto al patrimonio edilizio pubblico e privato- con costi per la prima ricostruzione stimati in 23 miliardi di euro. ma hanno messo a rischio o portato alla chiusura migliaia di attività economiche , che minando intere filiere agroalimentari e artigianali. Un piccolo ma importante segnale di ripresa viene però dal mondo lattiero-caseario: la Sabelli Spa, storica azienda marchigiana specializzata nella lavorazione del latte e nella produzione di formaggi, con un fatturato aggregato superiore ai 120 milioni di euro dopo la recente acquisizione di Trevisanalat, ha garantito la continuità produttiva a centinaia di piccoli allevatori, grazie al ritiro quotidiano del latte munto sin dal giorno successivo alla prima drammatica scossa.

Una politica di responsabilità sociale che ha origini lontane, come racconta l’amministratore delegato Simone Mariani, nipote del fondatore Archimede Sabelli: “ In mezzo secolo di lavoro nell’area tra le Marche e l’Abruzzo mio nonno ha contribuito a creare da zero la filiera zootecnica, aiutando gli agricoltori a diversificare la loro attività con l’introduzione delle vacche da latte. La Sabelli ha di subito scelto la strada della filiera corta:abbiamo deciso di costruire rapporti stabili di fornitura con tanti piccoli allevatori per assicurarci la miglior qualità delle materia prima e valorizzare il nostro territorio”.

Oggi Sabelli, tra i primi quattro player italiani nella produzione di mozzarella, ricotta e formaggi vari, raccoglie il latte presso 250 aziende agricole situate nella grande area appenninica centrale, che coincide con la zona del cratere sismico, per avviarlo allalavorazione nello stabilimento di Ascoli Piceno, dove operano 200 addetti. Cosa è successo dopo il primo terremoto? “Ci siamo trovati nella condizione di non poter mandare i nostri camion nell’entroterra a ritirare il latte, perché c’erano frane e altri blocchi della mobilità. Ciò avrebbe comportato una grave riduzione della materia prima da trasformare, anche se avremmo potuto approvvigionarci diversamente, ma soprattutto un enorme danno economico per tutti gli allevatori colpiti, che avrebbero dovuto distruggere il latte raccolto ogni giorno in stalla. Abbiamo messo in piedi una macchina organizzativa molto complessa , garantendo il ritiro del latte con piccoli camion dotati di minicisterne, che consentissero di raggiungere anche le zone più disagiate.

Di fatto non abbiamo lasciato un solo litro di latte nelle stalle neanche il giorno dopo il terremoto, neppure dopo i terremoti successivi. Abbiamo anche messo a disposizione le cisterne per portare acqua potabile nelle stalle per abbeverare il bestiame”.

Forte di una presenza capillare nel mondo della grande distribuzione, la Sabelli ha anche lanciato una campagna di solidarietà: “Abbiamo creato la “caciotta solidale”, in vendita da qualche settimana nei punti vendita dei principali gruppi della gdo. Per ogni chilo di prodotto che va sul mercato noi doneremo un euro per progetti di ricostruzione nell’area colpita dal sisma, al fine di creare parchi giochi o strutture ricreative all’aperto, in particolare luoghi di socializzazione per mamme e bambini”. Lo storico e vitale rapporto con il territorio, manifestatosi in modo tangibile proprio nel momento più drammatico, non impedisce alla Sabelli di avere una visione di ampio respiro: “Siamo nati esportatori-aggiunge Sabelli- e stiamo investendo su un ambito che diventerà il principale canale di sviluppo del nostro business. Nel prossimo triennio stimiamo ricavi per circa 15 milioni di euro sui mercati esteri”.

marche1

Read More
Il Gruppo Sabelli al centro del corso di Business Marketing

L’università diventa ponte tra impresa e territorio con lo studio di case history aziendali e con analisi approfondite sul campo. È in quest’ottica che il Gruppo Sabelli, importante azienda nazionale del settore lattiero-caseario, è diventata oggetto di studio nel corso di Business Marketing della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche. Lo studio, risultato di un lavoro in team degli studenti della durata di alcuni mesi, è stato presentato giovedì scorso nella sede universitaria della stessa Facoltà di Economia alla presenza del Professor Gian Luca Gregori, Pro-Rettore dell’Università Politecnica delle Marche e di Angelo Davide Galeati, AD del Gruppo Sabelli.

Fonte: Il Resto del Carlino (ed. Ancona), 20/05/2017

Read More
Il nuovo Gruppo Sabelli a Tutto Food

Il nuovo Gruppo Sabelli sceglie la vetrina internazionale di Tutto Food per il debutto unitario dei marchi Sabelli Spa, Trevisanalat ed Ekolat, dopo l’acquisizione dell’ottobre scorso. Organizzata da Fiera Milano e aperta da lunedì 8 a giovedì 11 maggio prossimi, la fiera di settore, con oltre 2.850 espositori e più di 3.150 buyer profilati provenienti da tutto il mondo, è la vetrina ideale per incontrare buyer, stakeholders e importatori di multinazionali alla ricerca di private label Made in Italy.

LE NOVITÀ SABELLI A TUTTO FOOD
Per il gruppo marchigiano, tra i più importanti player nazionali del settore, TuttoFood è l’occasione per presentarsi ad una platea internazionale come “il grande polo italiano della mozzarella” interessante anche per il mercato delle Private Label; grazie all’acquisizione di Trevisanalat ed Ekolat, il nuovo gruppo è, infatti, tra i primi player del mercato italiano della mozzarella, prodotto caseario simbolo del Made in Italy. Poi, accanto alle referenze storiche ormai consolidate nel mercato, Sabelli presenterà le nuove mozzarelline senza lattosio, che accrescono la famiglia dei formaggi delattosati.

UN MARCHIO DI QUALITÀ
Il segreto dei prodotti Sabelli? In primis la filosofia aziendale: una pratica produttiva tradizionale unita ad alti standard industriali. Sono molto apprezzate la forte connotazione territoriale (attenzione alla materia prima in buona parte di provenienza locale, da zone incontaminate di Gran Sasso e Monti Sibillini e filiera rintracciabile) e l’artigianalità, combinate ad innovazione e qualità industriale. Inoltre, nei nuovi stabilimenti acquisiti di Resana (Treviso) e quelle di Ekolat di Vipava (Slovenia) il Gruppo Sabelli riesce ad essere più competitivo nei mercati internazionali e laddove c’è maggiore attenzione al prezzo. Non manca neppure la green strategy: sostenibilità a tutto tondo, sia nello stabilimento (risparmio di acqua potabile grazie all’utilizzo del concentratore di siero, auto produzione di energia elettrica, packaging in cartone riciclabile) sia negli automezzi refrigerati ed ecologici utilizzati per la distribuzione dei prodotti.

Read More
Sabelli, 100 anni di food

Leader del settore caseario, il caseificio Sabelli vanta una storia quasi centenaria iniziata nel 1921. Una storia legata al nome di una famiglia da quattro generazioni, ma anche ad un territorio che nel tempo si è andato via via ampliando fino a coprire una parte molto ampia del Paese.
Con lo sguardo rivolto anche al resto del mondo, dove i prodotti sono molto richiesti, quella di Sabelli è una storia di qualità e successi, come ci racconta uno degli Amministratori Delegati, Angelo Galeati.

In quasi 100 anni di storia, dopo 4 generazioni, siete passati dall’essere una piccola azienda familiare a grande Gruppo. Come ci siete riusciti? Quali sono state le scelte aziendali che hanno portato a questa evoluzione?
«La data che abbiamo identificato come momento della nascita dell’azienda è il 1921 quando il mio bisnonno, in Molise, aprì la sua prima latteria dove raccoglieva il latte della zona e lo trasformava in mozzarella fior di latte. Mio nonno, poi, che aiutava il papà nell’attività, iniziò a vendere le mozzarelle in treno in giro per il Sud Italia. L’azienda, però, iniziò a crescere intorno agli anni Sessanta, beneficiando anche del boom economico di quegli anni e del trasferimento dal Molise alle Marche riuscendo ad affermare i prodotti anche su piazze dove non si conoscevano. Così Sabelli si è gradualmente strutturata, dapprima in piccoli laboratori fino ad arrivare, nel 1977, allo stabilimento dove siamo ora. Quando sono arrivato a lavorare in azienda, circa 10 anni fa, il fatturato era pressappoco 29 milioni di euro, oggi circa 70. Per di più dall’anno scorso con le acquisizioni di altre due aziende – che insieme fanno altri 52 milioni di euro – il Gruppo può contare su più di 120 milioni di euro di fatturato consolidato. Posso senz’altro dire che quello che ci ha sempre contraddistinto, anche in virtù di una crescita costante, è stato il forte legame con il territorio e un’attenzione spasmodica per la qualità su tutti i fronti, non solo quelle organolettiche ma anche per il packaging fino ad arrivare ai servizi di logistica».

Scegliere la qualità quindi ripaga, secondo la vostra esperienza?
«In termini di volumi sicuramente no, in termini di margini sì. Nel senso che si riesce ad avere un livello di Premium Price se la qualità del prodotto rispecchia quello che è il suo posizionamento. Questo per quanto riguarda la mozzarella, mentre per i prodotti più giovani come le burrate, il prodotto risponde a logiche “più frizzanti” e quindi si riesce a posizionarlo a prezzi più alti perché la qualità percepita è molto elevata».

Quali sono i settori di riferimento del Gruppo?
«Oggi il Gruppo è formato da una parte produttiva con i tre stabilimenti: il caseificio Sabelli, lo storico, più le due acquisizioni una in provincia di Treviso e una in Slovenia. Inoltre, nel 1984 era nata Sabelli Distribuzione che è la prima commerciale del Gruppo e oggi fattura 15 milioni di euro con 30 dipendenti e 50 agenti. Copre un territorio che va da Ancona a Pescara, passando per L’Aquila e Rieti occupandosi di tutto il servizio Fresco-Freschissimo nei supermercati e nelle pizzerie distribuendo, oltre ai prodotti a marchio Sabelli, tutta una serie di altri prodotti del settore. Successivamente abbiamo acquisito la Sa.Ca. di Roma, un’altra azienda che fattura 16 milioni di euro che svolge lo stesso lavoro ma nel Lazio».

Nei tre caseifici quanti dipendenti avete?
«In totale siamo 280 di cui la maggior parte si concentrano ad Ascoli (circa 200), 50 su Resana in provincia di Treviso e altri 30 in Slovenia».

Dal Molise alle Marche, poi il Lazio e l’Abruzzo. Il territorio delle vostre origini è molto ampio, quanto è forte il legame con questa parte del Paese?
«Il legame è molto forte, sia perché la mia famiglia è qui dagli anni Cinquanta, sia perché in termini industriali Sabelli è sempre stata legata alle forniture di latte della zona. Una raccolta molto importante tant’è vero che il primo brand ideato da mio nonno intorno agli anni Sessanta fu proprio “Gran Sasso” perché lui raccoglieva la maggior parte del latte proprio all’ombra dell’omonimo Monte. Inoltre Sabelli oggi, anche in relazione all’imminente entrata in vigore del decreto sull’origine dei prodotti alimentari caseari, ha fatto la scelta di utilizzare tutta materia prima made in Italy».

In quest’ottica l’acquisizione di Trevisanalat è un punto di arrivo o un nuovo punto di partenza per il Gruppo?
«A noi piace pensarlo come un nuovo punto di partenza nel senso che abbiamo allargato la base produttiva per quanto riguarda la mozzarella. Da qui possiamo valutare nuovi interessi, stando sempre attenti al mercato e pensando che il modello acquisitivo oggi, sui mercati maturi, è uno dei più efficaci metodi per far crescere il fatturato».

Il posizionamento geografico di Trevisanalat può essere anche un volano verso i mercati europei?
«In termini logistici Sabelli soffre la posizione nel Centro Italia, perché la maggior parte del latte e le grandi catene distributive sono al Nord. Però con l’acquisizione di Trevisanalat si è spostato il baricentro di tutta l’azienda perché, anche grazie al nostro caseificio in Slovenia, si apre per noi una porta verso il Nord e l’Est Europa».

Siete il secondo produttore italiano di mozzarella e avete un’offerta di prodotti molto ampia nel segmento Fresco, ma avete anche una spiccata vocazione internazionale. In quali mercati siete presenti?
«Oggi, senza dubbio, i mercati di maggior richiamo per noi sono la Francia e l’Inghilterra, ma stiamo sviluppando il business anche nell’Europa Centrale, soprattutto Germania e Austria, dove già sfioriamo il milione di euro. Quindi diciamo che tutto il mercato Ue è abbondantemente coperto. Su Dubai abbiamo esportato diversi quintali di burrata, anche se in questo momento siamo fermi per l’eccessiva burocratizzazione nella gestione logistica. Comunque, in termini di fatturato abbiamo raggiunto all’estero circa 9 milioni di euro».

In questo contesto la volontà di Trump di aumentare i dazi per i prodotti made in Italy, pensate che possa coinvolgere anche la vostra produzione?
«Purtroppo sì. Ovviamente lo stile conservativo della politica estera di Trump sicuramente andrà a danneggiare quello che è l’export italiano verso gli Stati Uniti, comunque sia bisognerà sempre pensare che il nostro prodotto venduto all’estero è considerato di lusso, quindi chi lo ha comprato fino ad ora poi lo continuerà a comprare anche se costerà un po’ di più a causa delle tasse».

In questa prospettiva verso l’internazionalizzazione, quanto è stato importante l’inserimento del vostro Gruppo nel progetto Elite di Borsa Italiana?
«Elite è un percorso formativo strutturale che porta le aziende a comportarsi e ad attuare stili di management salutari. Quindi, in termini di aiuto alla crescita, è di aiuto in quanto obbliga l’azienda a lavorare in maniera managerializzata e per obiettivi. Quindi, se l’obiettivo è quello della crescita dei ricavi e l’internazionalizzazione è il primo strumento per raggiungerlo, è ovvio che poi bisognerà investire e ragionare in tal senso e quindi strutturarsi, trovare persone, cercare mercati e quant’altro».

Invece quanto è importante il rapporto con Euler Hermes per valutate l’affidabilità di nuovi clienti e fornitori? E per quanto riguarda la sicurezza del credito e il rischio sempre più attuale dei mancati pagamenti?
«Ci avvaliamo del loro supporto in entrambi i casi perché nelle piattaforme nelle quali operiamo abbiamo un’assicurazione sul credito. Sabelli, due volte l’anno, viene intervistata da un analista per verificare sia l’andamento, sia l’esposizione. In quelle occasione, spesso, chiedo anche informazioni su clienti o fornitori di mio interesse perché Euler Hermes ha sempre il polso della situazione ed è molto puntuale nel fornire informazioni su qualunque azienda si trovi sul mercato, sia in Italia che all’estero».

Per quale motivo avete sentito l’esigenza di affidarvi ad un partner come Euler Hermes?
«Collaboriamo da due anni. Siamo cambiati noi ed è cambiato il mercato e, avendo una mole di clienti elevatissima, abbiamo sentito la necessità di tutelarci. Quindi avere l’assicurazione è un paracadute che permette di avere da una parte un costo fisso, ma dall’altra la garanzia del credito. Per quanto riguarda l’analisi dell’affidamento dei clienti, invece, ovviamente allargandoci e internazionalizzandoci, l’azienda perde un po’ quella che è la percezione del mercato e delle condizioni che ci sono, quindi avere un partner esterno che dia un’indicazione è una cosa molto preziosa».

Fonte: http://www.ehijournal.it/articoli/leimprese/sabelli-100-anni-di-food-340

Read More