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Premio Internazionale “Portonovo – I Marchigiani dell’Anno”

L’azienda Sabelli premiata con il riconoscimento “I marchigiani dell’anno”.

L’artigianalità della produzione e la creazione di importanti opportunità di crescita e sviluppo fanno di Sabelli Group un simbolo di qualità e di territorialità.

È proprio grazie al legame con la regione Marche che il gruppo ha ricevuto il Premio Internazionale “Portonovo – I Marchigiani dell’Anno”. Giunto quest’anno alla sua 30esima edizione, il premio è presieduto dal prof. Sauro Longhi, Magnifico rettore dell’Università Politecnica delle Marche. In questi anni ha acceso i riflettori sui successi e le eccellenze del territorio marchigiano, attribuendo riconoscimenti alle personalità e a quelle realtà che si sono distinte in diversi settori: dall’economia al volontariato, ma anche
musica, cultura, imprenditoria e spettacolo.

Un premio prestigioso che intende sottolineare l’importanza di questa regione nel panorama internazionale e che riconosce a Sabelli Group i successi e la qualità dei suoi prodotti, frutto di costante attenzione allo sviluppo e all’innovazione. Ha ritirato il riconoscimento Marcello Mariani, responsabile di produzione del gruppo Sabelli, nel corso della serata di premiazione, che si è svolta  il 13 settembre, a
Portonovo.

“Siamo molto grati al prof. Longhi per averci insignito di questo riconoscimento – commenta Marcello Mariani – La nostra è un’azienda di famiglia, che giorno dopo giorno cerca di proseguire il percorso di crescita cominciato ormai quasi cento anni fa. Questo premio – conclude Mariani – testimonia il legame fortissimo che il gruppo Sabelli mantiene vivo, da quattro diverse generazioni, con il proprio territorio e con la tradizione casearia marchigiana”.

 

L’azienda Sabelli premiata con il riconoscimento “I marchigiani dell’anno”

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Sabelli premia i progetti degli studenti della Politecnica delle Marche

ASCOLI- Sono stati premiati ieri i progetti degli studenti del corso di Business Marketing della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche che hanno analizzato l’esposizione dei prodotti a marchio Sabelli nei punti vendita della grande distribuzione.

Una collaborazione stretta e duratura, quella tra Sabelli Group e il corso guidato dal neo rettore prof. Gian Luca Gregori, che anche quest’anno ha scelto l’azienda come oggetto di studio del project work “Evoluzione della relazione Industria-Distribuzione”. Gli studenti, divisi in quattro gruppi, hanno esaminato gli assortimenti a scaffale dei prodotti Sabelli nel reparto libero servizio, nella categoria formaggi freschi, in diverse catene della GDO. Hanno inoltre eseguito un’analisi del posizionamento di prezzo, esposizioni a scaffale e promozioni rispetto ai concorrenti.

Dalle relazioni presentate dai quattro gruppi di studio, è emerso un posizionamento radicato del brand Sabelli nel territorio marchigiano. Le parole associate a Sabelli Group sono qualità e territorialità e l’azienda può godere di una buona presenza e riconoscibilità all’interno del libero servizio nelle catene della grande distribuzione. Sabelli si posiziona nella fascia premium grazie alla qualità delle materie prime utilizzate, a cui è associato un prezzo medio coerente con la sua immagine.

Il progetto ha preso il via lo scorso 5 marzo, con una lezione tenuta da Angelo Galeati, ad di Sabelli Group, nell’ambito delle collaborazioni tra l’università e le imprese del territorio. “Nel ringraziare il prof. Gregori per aver reso possibile anche quest’anno la nostra collaborazione con l’università, ci congratuliamo per la sua recente nomina a Rettore – ha dichiarato Galeati –Queste collaborazioni testimoniano il nostro impegno a mantenere uno stretto legame con il territorio in cui operiamo, a cui dobbiamo molto e nel quale vogliamo creare opportunità di crescita e sviluppo”.

A coordinare e supportare gli studenti nel loro lavoro, Stefano Mancini, brand manager del gruppo
e referente dell’ area marketing di Sabelli Group. “I progetti presentati sono stati tutti di altissimo livello, e molto interessanti nelle loro conclusioni – ha commentato Mancini – da parte nostra abbiamo avuto la soddisfazione di contribuire allo sviluppo professionale degli studenti, e allo stesso tempo abbiamo ottenuto informazioni molto interessanti sul nostro brand”.

Tra i quattro progetti, l’azienda ha selezionato due lavori che si sono aggiudicati una fornitura di prodotti Sabelli. Gli studenti che hanno lavorato ai progetti vincitori sono: Giulia De Angelis, Maria Piergallini, Eleonora Viviani, Camilla Basconi, Gianmarco Cecchini, Beatrice Cosimi, Camilla Riccini, Simone Severini, Sara Zengarini. 

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Tradizione e qualità per il business del terzo millennio

Per conquistare e mantenere quote di mercato significative, oltre a curare lavorazioni e qualità, è indispensabile una strategia di marketing vincente, con acquisizioni mirate. È il caso del Gruppo Sabelli, tra i più importanti produttori italiani di formaggi freschi.

 

Il settore lattiero caseario è di assoluto primo piano nel panorama italiano, un comparto che occupa decine di migliaia di lavoratori nella produzione e distribuzione di latte e di prodotti che spesso possono fregiarsi di marchi DOP (Denominazione d’Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta). Tra le maggiori aziende italiane, un posto di primo piano è occupato dal Gruppo Sabelli, che dai primi passi mossi nel lontano 1921 in un piccolo laboratorio in Centro Italia, è arrivato oggi in posizione di assoluta leadership nazionale.

I numeri parlano chiaro: 155.000 tonnellate di latte fresco lavorate all’anno, 4 siti produttivi, 8 piattaforme distributive e 500 dipendenti fanno del Gruppo Sabelli il leader nel segmento della stracciatella e della burrata, e lo vedono al secondo posto tra i produttori italiani di mozzarelle da tavola. Prodotti top, tanto la stracciatella, la burrata e la burrata senza lattosio, elette “Prodotti dell’anno” nel 2018, quanto la mozzarella e la mozzarella senza lattosio, insignite dello stesso riconoscimento nel 2019.

Un successo, quello di un gruppo ancora oggi a conduzione familiare, frutto non solo dell’accurata selezione di materie prime – latte 100% italiano che proviene quasi interamente dalla zona dei monti Sibillini e del Gran Sasso – e dell’adozione dei più moderni sistemi di produzione, tracciabilità e sicurezza alimentare, ma anche di una gestione e di una strategia di marketing vincenti, che hanno saputo unire il rispetto delle tradizioni alla giusta spinta all’innovazione e alla crescita.

 

Il Gruppo, infatti, nel 2016 ha acquisito la Trevisanalat di Resana (TV), specializzata nella produzione di mozzarella per la Grande Distribuzione, e la slovena Ekolat, strategica per l’export nel Centro e nell’Est Europa. Ma non finisce qui: è del 2018 l’acquisizione di una piccola eccellenza: il caseificio ligure Val D’Aveto, noto per il suo yogurt colato e i formaggi prodotti secondo i metodi tradizionali locali.

La politica lungimirante del Gruppo Sabelli è stata recentemente riconosciuta anche dall’assegnazione per il secondo anno consecutivo di un prestigioso premio, il Best Managed Companies Award, promosso da Deloitte, società di consulenza e revisione tra le più importanti al mondo, insieme a ALTIS Università Cattolica, Elite e Confindustria. I fattori di successo individuati da Deloitte sono, in particolare, strategia aziendale, competenze distintive, impegno verso le persone, controllo direzionale e misurazione delle performance, Corporate Social Responsibility e innovazione.

 

“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento”, commenta Simone Mariani, AD di Sabelli Group. “È di certo una gratificazione per l’impegno che abbiamo mostrato per garantire la crescita costante del gruppo, che oggi rappresenta il maggiore polo produttivo nel comparto delle mozzarelle a proprietà italiana. Essere tra i vincitori per il secondo anno consecutivo è, inoltre, uno stimolo a mantenere vivo il nostro spirito imprenditoriale e a fare sempre meglio per offrire qualità nel rispetto dell’ambiente e delle persone”.

I prossimi passi? Sabelli non si ferma e punta a migliorare la sostenibilità ambientale dei processi, produrre nuovi formati e prodotti per rispondere alle esigenze dei consumatori e dare impulso all’exportper valorizzare sempre più la tradizione marchigiana in Europa e nel mondo. Una strategia di export che dà i suoi frutti, con le esportazioni di Sabelli spa di Ascoli Piceno che segnano un +18% nel primo quadrimestre 2019.

 

Correre della Sera – 11 giugno 2019

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Ascoli Piceno, Sabelli premiata da Deloitte tra le “Best Managed Companies”

Strategia aziendale, competenze distintive, impegno verso le persone, controllo direzionale e misurazione delle performance, Corporate Social Responsibility e innovazione: sono questi i fattori critici di successo individuati da Deloitte per cui Sabelli Group si è distinto anche quest’anno ed è stato annoverato tra le “Best Managed Companies”.

La cerimonia di premiazione si è svolta ieri a Milano a Palazzo Mezzanotte, a seguito di una lunga selezione a cura di una giuria indipendente formata da figure di spicco nel panorama accademico, imprenditoriale e istituzionale italiano. La commissione ha analizzato e valutato le aziende sulla base degli indicatori forniti da Deloitte, una tra le più grandi realtà operanti nel settore dei servizi professionali alle imprese, e Sabelli Group è risultato tra le 46 realtà vincitrici del riconoscimento “Best Managed Companies”.

“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento – commenta Simone Mariani, ad di Sabelli Group -. È di certo una gratificazione per l’impegno che abbiamo mostrato per garantire la crescita costante del gruppo, che oggi rappresenta il maggiore polo produttivo nel comparto delle mozzarelle a proprietà italiana. Da quest’anno Sabelli Group ha anche ridefinito la propria architettura aziendale proprio per migliorare l’efficienza delle singole divisioni: Brands, Retail, Industrial e Distribuzione”.

“Essere tra i vincitori per il secondo anno consecutivo è, inoltre, uno stimolo a mantenere vivo il nostro spirito imprenditoriale e a fare sempre meglio per offrire qualità nel rispetto dell’ambiente e delle persone”, conclude Mariani.

Il programma Deloitte Best Managed Companies è promosso da ALTIS Università Cattolica, Elite e Confindustria e va ben oltre il premio. Le aziende vincitrici avranno infatti la possibilità di confrontarsi con consulenti esteri esperti di cultura aziendale per migliorare il proprio posizionamento a livello internazionale.

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Si vendono sempre più latticini senza lattosio

Come si fa a produrli e chi lo sta facendo bene, secondo i consumatori: il gruppo Sabelli, una delle più importanti aziende del settore

 

Negli ultimi anni sugli scaffali dei supermercati sono arrivati sempre più prodotti senza lattosio. Molte persone li preferiscono a causa della difficoltà a digerire completamente latte e latticini, dovuta a un’intolleranza più o meno lieve a questo zucchero del latte, e tanti li scelgono per adattarsi alle necessità dei propri familiari. Solo nel 2018 il consumo di prodotti “delattosati” (si dice così in gergo tecnico) è aumentato del 6 per cento, secondo l’ultimo rapporto sulla grande distribuzione di Coop. Per questo molte aziende del settore hanno investito per fornire una maggiore varietà di prodotti “delattosati” ai consumatori: tra queste c’è il gruppo Sabelli, uno dei più importanti produttori italiani di formaggi freschi, i cui latticini senza lattosio hanno vinto il premio dei consumatori “Eletto Prodotto dell’Anno” per la loro categoria sia nel 2018 che nel 2019.

Cos’è il lattosio e come si toglie dai latticini
Il lattosio è uno zucchero presente nel latte, composto da glucosio e galattosio, due zuccheri semplici legati insieme che vengono scomposti nel processo digestivo dalla lattasi, un enzima prodotto dalle cellule dell’intestino. Da piccoli quasi tutti produciamo la lattasi, ma crescendo molti perdono questa capacità: secondo l’Istituto superiore di sanità, in Italia si parla di circa il 50 per cento delle persone al Nord e del 70 per cento di quelle al Sud. Spesso si tratta solo di un lieve malessere ma i prodotti delattosati, eliminando il problema, hanno riavvicinato a latte e yogurt anche chi se n’era privato, incuriosendo chi non aveva mai sofferto i disturbi.

Il metodo più diffuso per delattosare il latte, utilizzato anche da Sabelli, è quello enzimatico: avviene attraverso l’aggiunta della lattasi al latte. La lattasi, cioè l’enzima che non viene prodotto dagli intolleranti, scinde il lattosio in glucosio e in galattosio. Il lattosio quindi non viene proprio eliminato, ma semplicemente spezzato dagli enzimi, come se fosse predigerito. Uno dei due amministratori delegati di Sabelli, Angelo Galeati, spiega il processo tecnico:

L’enzima viene aggiunto sin dal riempimento delle vasche di coagulazione per la formazione della cagliata e agisce fino al termine del processo della sua maturazione, quindi per circa 7 ore. Queste tempistiche ci permettono di ottenere prodotti con una presenza di lattosio dello 0,01 per cento, fino a 10 volte inferiore ai limiti stabiliti dalla legge.

Galeati spiega anche che non ci sono differenze di gusto tra un prodotto senza lattosio e uno standard perché «a livello organolettico il prodotto non cambia». Glucosio e galattosio possono essere percepiti un po’ più intensamente singolarmente piuttosto che quando sono uniti nel lattosio, per cui «a un palato sopraffino il prodotto senza lattosio potrebbe risultare leggermente più dolciastro, ma è una differenza impercettibile per la maggior parte dei consumatori». Questo non significa che un prodotto delattosato contenga più zuccheri: la quantità è sempre la stessa e si tratta semplicemente di una conseguenza del processo di lavorazione. Una volta che il latte è delattosato poi la produzione dei latticini avviene come di consueto.

Il mercato dei latticini senza lattosio
Secondo le indagini di Osservatorio Immagino (collaborazione tra al società di ricerche di mercato Nielsen e l’associazione di imprese GS1 Italy), nel 2016 il mercato dei latticini delattosati è aumentato del 13,8 per cento rispetto all’anno precedente, arrivando al 2,7 per cento del totale dei latticini. Secondo il rapporto sulla grande distribuzione di Coop del 2018, tra il 2014 e il 2018 il consumo di prodotti senza lattosio è aumentato del 9,3 per cento e tra il 2017 e il 2018 del 6 per cento. Si stima anche che nei prossimi anni la quantità di italiani che utilizzerà prodotti senza lattosio raddoppierà, arrivando al 9 per cento. Galeati dice che la richiesta di prodotti senza lattosio è in crescita non solo per motivi salutistici ma pure tra chi è «attento all’alimentazione e al benessere e che ricerca prodotti più leggeri e digeribili».

Il gruppo Sabelli, attento a seguire le più importanti innovazioni del settore, dalla tracciabilità dei prodotti ai sistemi di sicurezza, produce latticini senza lattosio dal 2016. Ha cominciato con le mozzarelle e ora produce anche burratine, mozzarelline e stracciatelle, tutte realizzate con latte proveniente principalmente dalla zona del Gran Sasso e dei Monti Sibillini. Proprio le mozzarelle sono state scelte come “Prodotto dell’anno” nella categoria delle “mozzarelle senza lattosio”: il premio si basa sul voto di oltre 12.000 consumatori che hanno votato attraverso la più importante ricerca sull’innovazione in Italia svolta dall’istituto indipendente IRI. Sempre nel 2019 Sabelli ha vinto il premio “Eletto Prodotto dell’Anno” anche per le mozzarelle in busta, mentre l’anno precedente se l’era aggiudicato per la linea di burrate, con e senza lattosio.

La storia dell’azienda comunque comincia molto prima dell’invenzione dei latticini senza lattosio. Le origini del gruppo Sabelli infatti risalgono al 1921, quando Archimede Sabelli cominciò a imparare come si producono i formaggi nel caseificio del padre Nicolangelo a Bojano, in Molise. Dopo la Seconda guerra mondiale e la morte del padre trasferì la propria attività di produzione di mozzarelle e scamorze nelle Marche: all’epoca nel centro Italia non era semplice avviare una produzione industriale di latticini perché la produzione di latte era frammentata tra tanti piccoli agricoltori sparsi tra i Monti Sibillini e il Gran Sasso. Sabelli riuscì a risolvere il problema, convincendo i piccoli produttori a diventare allevatori moderni: così la sua azienda, che dal 1978 ha sede ad Ascoli Piceno, potè crescere.

Oltre alla linea senza lattosio, Sabelli offre molti altri prodotti tradizionali: ricotte, stracchini, mascarpone, rotoli di mozzarella farciti, scamorze, provole e caciottelle alle noci o al tartufo. Il gruppo è tra le più importanti realtà industriali italiane nella produzione di mozzarelle e latticini; è la seconda azienda sul mercato nazionale per produzione di mozzarelle da tavola e la prima nel segmento della stracciatella e della burrata. Lavora 155mila tonnellate di latte fresco all’anno, in quattro siti produttivi. I suoi prodotti sono distribuiti nella grande distribuzione (cioè nei supermercati), nei piccoli negozi ma anche direttamente a ristoranti, hotel e pizzerie.

L’azienda è tuttora gestita dalla famiglia Sabelli: Angelo Galeati e l’altro amministratore delegato del gruppo, Simone Mariani, sono nipoti del fondatore Archimede Sabelli. Negli anni l’azienda è cresciuta fino ad acquisire altre realtà: nel 2016 la Trevisanalat di Castelfranco Veneto e la Ekolat in Slovenia, e nel 2018 il Caseificio Val d’Aveto, produttore di nicchia di yogurt colato secondo la tradizione ligure e formaggi locali.

Visit To The Popeís Private Farm In Castel Gandolfo Near Rome

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Caseificio Val D’Aveto a Tuttofood con tre prodotti unici sul mercato caseario

Dall’unione tra Caseificio Val D’Aveto e Sabelli nascono tre nuove paste filate, firmate Caseificio Val D’Aveto, uniche e mai prodotte prima, che verranno presentate a Tuttofood, la Fiera internazionale dedicata al food and beverage a Milano dal 6 al 9 maggio.

«Dal nostro matrimonio sono nati tre nuovi prodotti – racconta Simone Mariani, amministratore delegato Sabelli Spa – la Burratina con lo yogurt colato, la Stracciatella con lo yogurt colato e le Treccine di mozzarella intrecciate a mano. Sono la rappresentazione della nostra unione: un formaggio che racchiude un cuore morbido di yogurt colato. La sintonia fra le nostre realtà ha creato delle eccellenze nel mercato uniche ed esclusive».

L’idea è stata quella di reinterpretare lo yogurt colato Caseificio Val D’Aveto,facendolo uscire dal suo normale contesto di riferimento e proponendolo come ingrediente chiave per le paste filate. «Abbiamo studiato tre nuove specialità che completano la nostra gamma – dice Graziella Pastorini, amministratore e responsabile qualità Caseificio Val D’Aveto Srl – la Burratina, la Stracciatella e la Treccina, ricette della tradizione da noi reinterpretate per dare vita a nuovi piaceri che si nutrono esclusivamente di latte italiano. Siamo molto orgogliosi di poter presentare queste novità esclusive che arricchiscono l’eccellenza casearia italiana, creando un intreccio di saperi e di sapori».

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Sabelli: «Conquistiamo l’estero»

L’ad Mariani: «I nostri formaggi attenti al benessere e alla qualità»

BIG DEL SETTORE Il gruppo può contare su quattro siti produttivi e 8 piattaforme distributive

Davide Eusebi ASCOLI PICENO Simone Mariani, ad di Sabelli Group, quali sono i

Paesi in cui esportate e i prodotti più richiesti?

«L’export è una componente fondamentale della nostra strategia, in forte crescita per tutte le nostre categorie di prodotto. Abbiamo potenziato l’ufficio estero e attualmente esportiamo in Francia, Olanda, Gran Bretagna, Austria, Irlanda, Germania, Spagna, Croazia, Slovenia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Romania, Grecia, Corea e altri Paesi.

Stiamo lavorando per incrementare la quota di export nei principali Paesi europei ed extra-Ue, non soltanto con la presenza nel canale horeca, ma proponendoci come partner per la produzione di mozzarelle a marchio per le principali insegne Gdo internazionali».

Che aspettative avete da Tuttofood Milano, al via domani?

«Presenteremo tre nuovi prodotti nati dal matrimonio tra Sabelli e Caseificio Val D’Aveto: Burratina, Stracciatella e Treccina. Questi prodotti, dalla ricetta innovativa, sono la rappresentazione della nostra unione.

A Milano saremo quindi presenti solo con Caseificio Val D’Aveto (Padiglione 10 – Stand E36-E38), il miglior biglietto da visita del gruppo in una rassegna come TuttoFood».

Quali prodotti trainano di più il mercato interno?

«I consumatori sono alla ricerca di prodotti tradizionali con elevati livelli di qualità e freschezza e con materie prime di origine interamente italiana. Inoltre, il consumatore moderno vuole sempre più prodotti legati al wellness con formati adatti agli odierni stili di vita. Per tale ragione continueremo a puntare sul senza lattosio. Abbiamo in portfolio le mozzarelline Sabelli in confezione da 125 grammi, che si sono aggiunte alla mozzarella da 200 grammi e alla burratina da 125 grammi, presentate nel 2017».

Il mercato della pizza è in continua espansione, che posto occupa in questo senso la vostra mozzarella fiordilatte?

«La nostra offerta si è evoluta, abbiamo affiancato alla gamma standard una linea Premium dedicata ai professionisti della pizza che vogliono ottenere un prodotto perfetto per gusto e consistenza del formaggio. La gamma dedicata all’horeca è caratterizzata dalla mozzarella di qualità superiore».

Le novità dell’anno?

«Oltre ai tre nuovi prodotti a marchio Val D’Aveto che presenteremo a TuttoFood, nel 2019 abbiamo implementato una nuova struttura organizzativa per Sabelli Group, che supera la suddivisione per stabilimenti attuata finora per raggruppare le attività in base alle aree di competenza: questo ci consentirà di fornire i clienti in maniera ancora più efficiente e specializzata».

Avete acquisito altre aziende? «Per il momento non abbiamo altre acquisizioni in atto. In Val D’Aveto abbiamo visto una continuità con i valori di Sabelli: il legame con il territorio, la scelta di materie prime di qualità, la sostenibilità nelle produzioni, l’attenzione estrema alla qualità del prodotto e al miglioramento dello stesso e la tradizione di azienda familiare. Eventuali future acquisizioni avranno l’obiettivo di presidiare nicchie di eccellenza del made in Italy che condividono questi valori».

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La case history ‘Sabelli Group’ all’Università Politecnica delle Marche

Gli studenti del corso di Business Marketing realizzeranno quattro progetti sull’esposizione dei prodotti a marchio Sabelli nei punti vendita della grande distribuzione.

 

Ascoli – Il marchio Sabelli torna a essere oggetto di studio alla Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche. Quattro gruppi di studenti del corso di Business Marketing, guidato dal pro-rettore dell’ateneo, il professore Gian Luca Gregori, hanno scelto l’azienda marchigiana per un project work sul tema “Evoluzione della relazione Industria-Distribuzione”.

Il progetto ha preso il via il 5 marzo, con una lezione tenuta da Angelo Galeati, ad di Sabelli Group, nell’ambito delle collaborazioni tra l’università e le imprese del territorio. “Ringraziamo il prof. Gregori per aver reso possibile anche quest’anno la collaborazione del nostro gruppo con il corso di Business Marketing – ha dichiarato Galeati – per noi è importantissimo partecipare a questi progetti, per dialogare con il nostro territorio e supportare la crescita professionale dei giovani che studiano qui”.

Gli studenti esamineranno le strategie di Sabelli nei confronti della Grande Distribuzione Organizzata, analizzando in particolare l’esposizione dei prodotti sul punto vendita e le strategie di promozione. Il progetto durerà alcune settimane, al termine delle quali i gruppi di lavoro presenteranno le proprie relazioni all’azienda.

 

http://www.picusonline.it

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Sabelli, dopo l’accordo con i sindacati parla Simone Mariani: «Azienda in forte crescita»

ASCOLI – «Per noi i risultati economici aziendali devono tradursi sempre anche in ricchezza per il territorio in cui operiamo, e verso cui siamo debitori: per questo abbiamo condiviso pienamente le esigenze di stabilizzazione del personale e degli orari di lavoro»

Dopo l’accordo siglato con i sindacati che prevede misure per la maggiore stabilità e organizzazione del lavoro insieme all’assunzione a tempo indeterminato di 42 lavoratori nel triennio, arriva il commento dell’amministratore delegato di Sabelli spa, Simone Mariani.

«Ringraziamo le rappresentanze sindacali per il proficuo clima di discussione che ha portato a questo rinnovo e siamo contenti dell’esito delle trattative – ha dichiarato Mariani –. Il nostro gruppo ha visto una forte crescita negli ultimi anni, e questo ci consente di aprire a nuove assunzioni e migliorare le condizioni di lavoro all’interno dell’azienda. Per noi i risultati economici aziendali devono tradursi sempre anche in ricchezza per il territorio in cui operiamo, e verso cui siamo debitori: per questo abbiamo condiviso pienamente le esigenze di stabilizzazione del personale e degli orari di lavoro». Il contratto prevede l’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro in modo da ridurre il ricorso al lavoro straordinario, la conferma del bonus di 300 euro per nascita e matrimonio, la modulazione di orari particolari per le madri lavoratrici, un trattamento economico e normativo migliore ai somministrati, ai quali sarà esteso il buono mensa e l’elemento di garanzia retributivo.

Il calcolo del premio di produzione è stato semplificato e l’importo lordo erogabile nel triennio 2019-2021 raggiungerà i 1000 euro. Inoltre, Sabelli Spa ha garantito nell’arco del triennio 2019-2021 42 assunzioni a tempo indeterminato, 20 delle quali saranno formalizzate entro marzo 2019.

Da Sabelli 42 nuove assunzioni  e più benefit per tutti i dipendenti.

venerdì 22 Febbraio 2019

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Manovre di disostruzione. Da Sabelli group la lezione della croce rossa

ASCOLI – L’azienda ha donato un manichino di ultima generazione al comitato locale. Verrà utilizzato anche per la formazione dei cittadini al massaggio cardiaco con l’ausilio del defibrillatore

La Croce Rossa di Ascoli continua le sue lezioni sulle manovre di disostruzione, e stavolta l’ha tenuta nella sede di “Sabelli Group” istruendo i dipendenti sulle corrette manovre per disostruire un bambino in caso di bisogno. “Sabelli Group” ha apprezzato l’intervento degli istruttori volontari donando al comitato ascolano della Croce Rossa il manichino che è stato utilizzato per l’occasione e che in futuro servirà per la formazione dei cittadini al massaggio cardiaco con l’ausilio del defibrillatore.
«E’ un gesto di grande solidarietà – dice la presidente della Cri di Ascoli, Cristiana Biancucci – che dimostra attaccamento al territorio e ai cittadini. Si tratta di un manichino di ultima generazione per la simulazione di rianimazione e disostruzione delle vie aeree pediatriche». «Siamo noi che ringraziamo la Croce Rossa per il suo impegno quotidiano nel soccorso e l’importante attività di formazione che svolge – dichiara Marcello Mariani di Sabelli Group – la nostra azienda ha una responsabilità nei confronti del territorio, che onoriamo tutti i giorni con il nostro lavoro e con il sostegno alle realtà locali».

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